Giustino Fortunato
Giustino Fortunato, nato a Rionero in Vulture il 4 settembre 1848, e morto a Napoli il 23 luglio 1932 è stato un politico e storico italiano e, insieme a Pasquale Villari, è il rappresentante del meridionalismo critico. Prese le distanze da Croce, difatti le sue ricerche storiche erano pienamente in antitesi con il modello imposto dal filosofo. Fu il fautore di un "blocco rurale" per aiutare le comunità della sua regione, mirando anche ad un'alleanza tra i gruppi sociali dell'attività agricola. A seguito della sconfitta del brigantaggio non condivise le scelte dell'aristocrazia agraria; giudicò positiva l'unificazione italiana, fu contrario alla guerra.
Il suo pensiero esercitò una vasta influenza su molti meridionalisti e sul panorama politico-culturale del tempo ma, fu anche penalizzato dal suo notorio pessimismo, che spesso lo spingeva ad isolarsi dallo schierarsi politicamente, ricevendo il nomignolo di "apostolo del nulla". Tuttavia Fortunato considerò il suo pessimismo "una filosofia del costume". Fu tra i primi che compresero la minaccia del fascismo e spiccò tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti.
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